domenica 2 maggio 2010

La morte e la fanciulla

La morte e la fanciulla

Da una pièce del cileno Ariel Dorfman. In un paese latinoamericano da poco tornato alla democrazia, quindici anni dopo essere stata seviziata e torturata dalla polizia segreta, Paulina Escobar (S. Weaver) crede di riconoscere in un medico (B. Kingsley) uno dei suoi torturatori. Lo cattura, lo immobilizza, lo processa, affidandone la difesa al proprio perplesso marito avvocato (S. Wilson). Epilogo amaro in una sala da concerto dove il Quartetto Amadeus esegue il celebre Quartetto n. 14 in re minore di Schubert (La morte e la fanciulla). Film a suspense in chiave di ambiguità, con due modifiche rispetto al testo teatrale. Oltre ai motivi politici di fondo, sono presenti temi cari a Polanski: l'interscambiabilità dei ruoli tra vittima e carnefice, la dialettica tra disperazione e speranza, la relazione tra forza e vulnerabilità (Paulina), il passaggio inquietante tra amore, sesso e odio, la nozione di un destino immodificabile. Cinema da camera a porte chiuse con due brevi escursioni all'aperto: il mare e l'acqua sono figure ricorrenti nei film di Polanski. Avete sentito parlare della banalità del male?: link megavideo

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